martedì 21 febbraio 2017

Non solo voucher, anche per i tirocini è boom

Cgil: "Da opportunità formativa troppo spesso i tirocini si sono trasformati in sfruttamento vero e proprio. Per questo chiediamo, ancora una volta, norme certe ed esigibili e un sistema di monitoraggio e controllo capillare”


“Negli ultimi anni nel nostro paese il numero dei tirocini è aumentato esponenzialmente, una crescita di cui, però, l’occupazione giovanile non ha beneficiato in alcun modo". Così la Cgil nazionale commenta la "Giornata mondiale dello sciopero dei tirocinanti" di oggi (lunedì 20 febbraio), promossa dalla Coalizione Globale dei Tirocinanti: "Da opportunità formativa troppo spesso i tirocini si sono trasformati in sfruttamento vero e proprio. Per questo chiediamo, ancora una volta, norme certe ed esigibili e un sistema di monitoraggio e controllo capillare”.
Per la Cgil “è necessario rivedere la strategia complessiva di questo strumento. Sono passati tre anni dall'accordo in Conferenza Stato-Regioni che recepiva le ‘Linee guida Fornero in materia di Tirocini’ (legge 92/2012) ed esplicitava in modo chiaro l'obiettivo di qualificare il tirocinio e limitare i frequenti abusi. Obiettivo, quest’ultimo, che purtroppo non è stato raggiunto". Intanto, con l’introduzione in Italia di Garanzia Giovani sono stati destinati quasi 500 milioni di euro alla misura, e i tirocini extracurriculari hanno registrato un’impennata: tra il 2014 e il 2015 sono aumentati del 53 per cento, passando da 250 mila a 350 mila. Boom soprattutto nel Mezzogiorno, 51 mila nella sola Sicilia, e nel settore dei servizi, con 193 mila attivazioni, il 55,5 per cento del totale.

“L’occupazione giovanile, però, non ha beneficiato in alcun modo dell'utilizzo massiccio di questo strumento”, denuncia la Cgil. “Come rileva l’Istat - prosegue la nota - il tasso di disoccupazione tra i giovani è tornato ai livelli record del picco della crisi e nonostante oltre un milione di adesioni a Garanzia Giovani, tutt’oggi sono 2 milioni e 279 mila i giovani che permangono nella condizione di Neet, un numero sostanzialmente invariato dall’inizio del programma”.
La Cgil, con la campagna ‘NON+ Stage Truffa’ e la recente indagine Tirocini: Vediamoci Chiaro denuncia da tempo questa situazione e ha lanciato l’allarme dando voce ai tirocinanti dei settori privati e della pubblica amministrazione, come i casi eclatanti dei 2.500 cosiddetti precari della giustizia e dei tirocinanti Garanzia Giovani P.A.
"In occasione di questa giornata di mobilitazione - conclude la Cgil - torniamo a chiedere l’immediata apertura di un tavolo con il governo per ridiscutere le normative in vigore e la strategia complessiva di Garanzia Giovani. Tutto ciò non basta: occorre invertire bruscamente la rotta degli ultimi vent’anni in materia di mercato del lavoro. Per questo chiediamo al Parlamento di discutere urgentemente la nostra legge di iniziativa popolare, la ‘Carta dei diritti universali del lavoro’, sostenuta dai due referendum per l’abrogazione dei voucher e il ripristino della responsabilità solidale negli appalti”.

dal sito della CGIL di Brescia

Voucher, a Brescia ne sono stati venduti 4,2 milioni nel 2016

Cgil: «C’è chi dice che alcune attività, come i lavori domestici o agricoli, possano essere pagate coi buoni. Peccato che nella nostra regione solo il 2% dei quasi 27 milioni di voucher venga utilizzato per questo tipo di lavori»


Il maggior numero di voucher a livello nazionale viene venduto in Lombardia. Nel 2015 erano poco meno di 21 milioni, nel 2016 sono diventati 27 milioni (il servizio del Giornale di Brescia). La maggior parte è concentrata a Milano, Brescia, Bergamo, Varese. (Qui la tabella con i dettagli)
«C’è chi dice che alcune attività, come i lavori domestici o agricoli, possano essere pagate coi buoni. Peccato che nella nostra regione solo il 2% dei quasi 27 milioni di voucher venga utilizzato per questo tipo di lavori». A dirlo è Daniele Gazzoli, segretario della Cgil Lombardia. Oggi i voucher sono usati soprattutto in settori che hanno una copertura contrattuale, come il commercio, il turismo, i servizi. Significa che i datori di lavoro sostituiscono il lavoro contrattualizzato con quello precario pur di abbattere il costo del lavoro (qui il video testimonianza di una ragazza bresciana). «Oggi gli unici limiti posti ai voucher sono di tipo economico - sottolinea Gazzoli -, per il resto il loro utilizzo è libero.
In Lombardia esistono casi eclatanti di grandi aziende in cui il 90% dei dipendenti è pagato coi buoni. Queste persone non hanno diritto non solo ad un salario dignitoso, ma anche a tutte le altre misure di tutela, tra cui la formazione sulla sicurezza e salute sul posto di lavoro».
C’è poi un ulteriore dato critico. Accanto ai settori lavorativi già citati, l’Inps segnala più di 13 milioni di voucher venduti in Lombardia per “attività non classificate”. L’Inps non comunica chi siano i grandi utilizzatori. Quali imprese distribuiscono la metà dei voucher venduti nella regione? Sappiamo che stanno nel manifatturiero, nell’edilizia. E quanti nella Pubblica Amministrazione? Come viene gestito, in queste realtà, il lavoro accessorio? 
«La Cgil vuole cancellare il sistema voucher e il loro utilizzo distorto - dice ancora Gazzoli -. Vogliamo riscrivere la norma del jobs act sulla base di quanto proposto negli articoli 80 e 81 della proposta di legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro. Vogliamo che il lavoro accessorio sia riconducibile ad un contratto. Vogliamo ridare alle persone una speranza di cambiamento. La Carta dei diritti dice che tutti devono avere un lavoro, e il lavoro dev’essere dignitoso nelle sue condizioni economiche e normative. A chi dice ‘meglio i voucher che niente’ rispondiamo: meglio un contratto come si deve. Per questo la Cgil ha raccolto quattro milioni di  firme e oggi invita a votare sì ai due referendum su voucher e appalti; e per questo chiediamo con forza al Parlamento di approvare la Carta dei diritti e al governo di fissare la data dei referendum. Vogliamo ristabilire le giuste condizioni di lavoro per tutti».

dal sito della CGIL di Brescia

domenica 27 novembre 2016

Fidel Castro, morto a 90 anni l’ex presidente cubano

Addio Fidel, oggi è l'atto conclusivo;
sotto il mio cielo, nella gran patria di Bolìvar
la luna de Higueras è la luna de Playa Giron.
Sono un rivoluzionario cubano.
Sono un rivoluzionario d'America


Anche alla DTR di Passirano, la RSU dice NO alla riforma della Costituzione.....Assemblea con i lavoratori il 30 novembre 2016



Il 4 dicembre.... Andrò a votare e voterò NO.

Andrò a votare e voterò NO.
Vieni anche TU, NON permettere ad altri di
decidere per te e ricorda di votare...

BRESCIA - Un fisco di classe. Da cambiare

L'INCONTRO IN CAMERA DI COMMERCIO PROMOSSO DA CGIL, CISL E UIL SU REDDITI E DISUGUAGLIANZA
Un fisco di classe. Da cambiare


  

22 novembre 2016 - Evasione fiscale e disuguaglianza: sono i due temi, strettamente connessi, attorno a cui si è sviluppata questa mattina, martedì 22 novembre la riflessione in Camera di Commercio (qui la galleria fotografica).
Un confronto a più voci, moderato da Thomas Bendinelli, promosso da Cgil, Cisl e Uil, al quale hanno contribuito interventi dalle istituzioni, dal giornalismo e dalla Guardia di Finanza per discutere di un fenomeno che, ha sostenuto Mario Bailo intervenendo a nome delle tre organizzazioni sindacali, “è economicamente e moralmente inaccettabile, in particolare in un contesto di crisi”.

Al centro la ricerca Analisi dei redditi Irpef dichiarati dai bresciani nel 2015. Evidenze, indizi e suggestioni sull'evasione fiscale commissionata dai sindacati confederali e realizzata da Elio Montanari.
Uno studio articolato e complesso, fondato su dati numerici dal quale emerge una “rilevante presenza di evasione fiscale nel Bresciano”. “Non si tratta, ovviamente, di affermare – sostiene Montanari - che Brescia è la capitale dell'evasione fiscale, ma, molto più pragmaticamente, di considerare che, quanto meno, l'evasione fiscale è presente nella Provincia di Brescia, tanto quanto nel resto del paese”, diversamente da quanto alcune fonti sembrerebbero affermare. A colpire è l'evidente asimmetria tra redditi e consumi.

“I numeri sono chiari e incontestabili: solo 35 mila contribuenti con un reddito complessivo lordo che supera 55.000 euro e, di questi, solo 6 mila dichiarano più di 120 mila euro complessivi lordi”. A fronte di questi dati è, ad esempio, evidentemente sproporzionato il numero di auto di lusso circolanti (quasi 20 mila), situazioni analoghe si hanno per le abitazioni di pregio o per viaggi di lunga percorrenza.
La presenza di significativa evasione nel Bresciano è confermata dalla Guardia di Finanza che ha collaborato alla ricerca fornendo dati e in rappresentanza della quale è intervenuto il comandante provinciale Giuseppe Arbore: “ Siamo riusciti a mettere in atto azioni di contrasto. I fenomeni più diffusi riguardano le fatture false, presenti soprattutto nei settori trainanti, come la trasformazione del ferro e l'edilizia e i trasferimenti finanziari illeciti. Assistiamo a un coinvolgimento costante dei professionisti”.

Molti, in proposito, gli interrogativi problematizzanti posti da Federico Fubini, firma di punta del Corriere della Sera relativamente alle misure da attuare, alla fattibilità della costruzione di meccanismi di controllo efficace, alla certezza di dover guardare al fenomeno evasione con uno sguardo capace di cogliere la complessità del sistema economico, non solo a livello nazionale.
“Si deve agire, a partire da Brescia dove – ha affermato Paolo Panteghini, assessore al Bilancio del Comune –  dobbiamo segnalare contribuenti che presentano situazioni anomale. È in atto uno sforzo congiunto con l'Agenzia delle Enrate. Ci sono difficoltà da affrontare, ma rispetto al passato si vedono segnali positivi.”

Temi che sono a pieno titolo dentro la materia sindacale, anche in considerazione del fatto che oltre l'80 % delle tasse è versato da lavoratori dipendenti e pensionati: su questo aspetto concordano pienamente Riccardo Sanna (Cgil nazionale), Osvaldo Domaneschi (Cisl Lombardia) e Domenico Proietti (Uil nazionale).
Tra le proposte da parte sindacale: maggiore attenzione alla tracciabilità, limitazione del contante, rendere conveniente per il contribuente richiedere le ricevute, un grande lavoro culturale che parta dalle scuole.
“La Costituzione aveva immaginato un governo dell'economia. Oggi – ha affermato Riccardo Sanna, che segue l'area Politiche di sviluppo per la Cgil -  siamo al punto in cui il presidente di Google afferma che è orgoglioso di non pagare le tasse sfruttando le leggi in vigore e che, evitare di pagarle, fa parte del capitalismo. È chiaro che si ripresenta il conflitto tra capitale e lavoro e che la questione fiscale è da porre al centro di nuove politiche”.

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#Nonunadimeno. A Roma la manifestazione nazionale

NUTRITA LA PRESENZA DELLA CGIL, PULLMAN ANCHE DA BRESCIA
#Nonunadimeno. A Roma la manifestazione nazionale


     


26 novembre 2016 - Nutrita alla manifestazione la presenza della Cgil, con in testa il segretario Susanna Camusso. I comitati promotori: "È la prima tappa di un percorso che affermi l'autodeterminazione femminile". Il 27 un'assemblea nazionale articolata per tavoli tematic. Approfondimento su rassegna.it

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Contro la violenza sulle donne, sabato la manifestazione nazionale a Roma

24 novembre 2016 - Contro la violenza sulle donne e i femminicidi sono molti gli interventi e le notizie sulla mobilitazione delle donne. Il manifesto apre con il titolo “Rosa shocking”. Dall'inizio dell'anno, in Italia, sono 123 le donne uccise per motivi sessuali. Domani, nella giornata mondiale contro la violenza, previste iniziative in tutto il mondo. E sabato Roma ospiterà una manifestazione nazionale che vedrà una grande partecipazione. Su La Stampa parla Dacia Maraini intervistata da Fulvia Caprara: “I soprusi sulle donne? Una reazione alla loro indipendenza”. Dal libro l’Amore rubato una pellicola che arriva nei cinema in occasione della Giornata contro la violenza.   La Cgil è in campo anche nella mobilitazione delle donne contro la violenza di genere e il femminicidio. Sabato in piazza a Roma con Susanna Camusso. La Cgil sfilerà con lo striscione “La violenza sulle donne è una sconfitta per tutti”.

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